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Come dicevamo, siamo nel 1930, nel paesino di Monte Capretta

La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) è allerta per movimenti sospetti in paese. Il comandante della MVSN, Amilcare Cantalamessa, riceve segnalazioni di assembramenti e acquisti insoliti da parte di Sinibaldo Di Lorenzo, fornaio, e di sua moglie Splendora. I due, inspiegabilmente, cominciano a ordinare beni di lusso come una lavatrice, un fonografo e un apparecchio radio, non confacenti alla loro posizione sociale.

La situazione è monitorata da diverse autorità, inclusi il Questore e il Prefetto, che richiedono indagini approfondite.
Viene allertato anche il vescovo.
Le indagini presuppongono, senza alcuna prova, un possibile legame tra il Di Lorenzo e gruppi sovversivi ostili al regime.
Sinibaldo è noto per le sue simpatie socialiste, il che solleva preoccupazioni tra le autorità fasciste. La MVSN intensifica con preoccupazione la sorveglianza sulla famiglia, temendo che possa rappresentare una minaccia per il regime. Il Prefetto esprime la necessità di mantenere il controllo sulla situazione. Cantalamessa ordina ai suoi di estirpare il "mal seme" rappresentato dai Di Lorenzo, minacciando severe conseguenze.

Viene coinvolto nelle indagini anche il parroco del paese.
Ma ben presto si scopre il motivo di tante spese: i coniugi hanno ricevuto la comunicazione che saranno gli unici eredi di una cospicua eredità lasciata dal barone Agostino Parretti, generale borbonico morto nel 1880 senza eredi diretti.
L'eredità include un castello, terreni, beni mobili e un cospicuo valore monetario.

Una volta ammessa l’esistenza dell’eredità, le autorità si affrettano nel cercare di impossessarsene.
I due coniugi vengono costretti a promettere di devolverne un parte per migliorare le infrastrutture del loro paese. Vengono pianificati lavori di ristrutturazione per la Scuola Elementare, per la chiesa e per la Casa del Fascio.
Dovendo ritirare l’eredità presso uno studio legale di Londra, viene allora mandato là il barbiere del paese, Mario Bo, amico fidato dei Di Lorenzo.

Intanto il paese si prepara a festeggiare il ritorno di Mario Bo e la nomina di Sinibaldo come "Benefattore Emerito" della città.
Il Podestà organizza per l’occasione una grande manifestazione di piazza in onore di Mario e dei Di Lorenzo.

Ma qualcosa andrà storto…




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Gianfranco Sassu - 2019
gianfranco.sassu@libero.it